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Il “Patrimonio Italiano Award” è un prestigioso riconoscimento ideato da Luigi Liberti e Mike J. Pilla di Patrimonio Italiano TV – La Tv degli italiani all’estero, per onorare personaggi storie ed eccellenze italiane che contribuiscono alla diffusione e valorizzazione della Cultura italiana nel mondo. Abbracciare il Patrimonio, seguire la propria cultura nel corso degli anni e non perdere il background italiano è un grosso esempio soprattutto per le giovani generazioni. L’evento, seguito in diretta e con ampi servizi dalla nostra Tv, rappresenta un importante momento di aggregazione per tutti gli italiani all’estero americani e gli amanti dell’Italia, della sua Cultura e dei suoi prodotti.
I premi sono assegnati da un apposito comitato scientifico composto da Istituzioni e cittadini italiani.
La quarta edizione del Patrimonio Italiano Award si è tenuta il 2 ottobre 2019 alla Camera dei Deputati, alla presenza dell’Onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald.
La terza edizione si è tenuta a Toronto, in Canada, sabato 4 maggio 2019, nel corso di Librissimi – Festival del Libro italiano a Toronto, alla presenza dei vertici del Comites di Toronto.
La seconda edizione ha avuto luogo sabato 9 marzo 2019 a Liverpool, nel corso della cerimonia di apertura del Consolato onorario italiano, presso il Cotton Exchange, alla presenza di Her majesty’s Lord Lieutenant of Merseyside, Mr. Mark Blundell, del Console onorario italiano a Liverpool, Marco Boldini, del tesoriere dell’Ambasciata italiana a Londra, Massimo Carnelos, e dell’onorevole Massimo Ungaro. L’evento è stato introdotto da Mike J. Pilla di Patrimonio Italiano Tv. La nostra tv, lo ricordiamo, ha trasmesso l’evento integralmente in diretta video. Al termine della cerimonia di insediamento del Console, Marco Boldini, abbiamo effettuato la consegna dei Patrimonio Italiano Awards, un prestigioso riconoscimento per onorare personaggi, storie ed eccellenze italiane che contribuiscono alla diffusione e valorizzazione della cultura italiana nel mondo e in particolar mondo nel Nord dell’Inghilterra.
La prima edizione si è tenuta giovedì 11 ottobre 2018 a New York, nel corso dell’”Italian-American Heritage” promosso dal Borough di Brooklyn presso presso “Il Centro-Fiao”. Nel corso dell’evento, alla presenza tra gli altri, del Presidente del Borough di Brooklyn, Mr. Eric Adams, e del Presidente del F.I.A.O. (Federazione delle Organizzazioni Italo Americane) Jack Spatola, dei vertici della Camera di Commercio di Brooklyn e di Senatori ed Autorità legate alla comunità italiana, si è tenuta la consegna dei primi awards negli Stati Uniti. Nell’occasione, il Presidente del Borough di Brooklyn, Eric Adams, ha conferito alla nostra tv la prestigiosa “Citation” per la diffusione della cultura italiana nel mondo.
Nell’ottobre 2018 ho avuto l’onore di ricevere la prestigiosa “Citation” dal presidente del Brooklyn Borough, Eric L. Adams, un riconoscimento che la città di New York conferisce per meriti culturali e istituzionali. Nello specifico, ho ricevuto l’award per la mia attività di scrittore e giornalista, e per la creazione del sito Montaguto.com e di Patrimonio Italiano tv – la tv degli italiani all’estero – che ho fondato con l’amico Luigi Liberti in America nel 2017.
Questo il testo integrale del documento:
Whereas, on behalf of all Brooklynites, I salute Michele Pilla, an italian journalist and writer from Naples and a communications expert who began his journalist career working on several Neapolitan newspaper before moving to rome to work as a press officer in 2009; I applaud him for creating the web journal “Montaguto.com” in 2006, which is dedicated to all paesani living abroad, and considered to be the first italian social network before the arrival of Facebook in Italy; I aknowledge him for being known as a reference point for all Italian-Americans from southern Italy, with his first newscast being simulcast in the dialect as well as in English; i commend him for creating “Patrimonio Italiano TV” in 2017, with his colleague and friend Luigi Liberti, which is a platform exclusively dedicated to all Italians living abroad; and I thank him for all that he has done to touch and improve the lives of many, helping to move our communities forward as One Brooklyn; Now, therefore, I, Eric L. Adams, President of the Borough of Brooklyn, do hereby confer this citation on Michele Pilla. In witness whereof, I have hereunto set my hand and caused the seal of the Borough of Brooklyn to be affixed this 11th day of October, 2018.
Mentre, a nome di tutti i Brooklynites, saluto Michele Pilla, giornalista e scrittore italiano di Napoli ed esperto di comunicazione che ha iniziato la sua carriera di giornalista lavorando su diversi quotidiani napoletani prima di trasferirsi a Roma per lavorare come addetto stampa nel 2009; Faccio un plauso a lui per aver creato nel 2006 il web journal “Montaguto.com”, dedicato a tutti i paesani residenti all’estero, considerato il primo social network italiano prima dell’arrivo di Facebook in Italia; Lo riconosco per essere conosciuto come punto di riferimento per tutti gli italo-americani del sud Italia, con il suo primo telegiornale trasmesso in simulcast sia in dialetto che in inglese; lo lodo per aver creato “Patrimonio Italiano TV” nel 2017, con il collega e amico Luigi Liberti, piattaforma dedicata esclusivamente a tutti gli italiani residenti all’estero; e lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per toccare e migliorare la vita di molti, aiutando a far avanzare le nostre comunità come One Brooklyn; Ora, quindi, io, Eric L. Adams, presidente del distretto di Brooklyn, conferisco questa citazione a Michele Pilla. A testimonianza di ciò, ho qui messo la mia mano e fatto apporre il sigillo del distretto di Brooklyn l’11 ottobre 2018.
“Goodbye Irpinia”, il primo Paper novel al mondo, rientra in Italia, dopo il “tour” che lo ha visto protagonista negli Stati Uniti, tra New York, Philadelphia e Boston. Il romanzo di Mike J. Pilla, edito da Bibliotheka Edizioni, sarà presentato domenica 17 novembre alle ore 19.00 alla libreria Ubik Foggia, in Piazza Umberto Giordano 75.
A moderare l’incontro ci sarà Gloria Fazia, capo delegazione del FAI di Foggia, con letture del brano a cura della regista e attrice teatrale Maria Staffieri. Insieme all’autore ci saranno inoltre, alla fisarmonica Michele Dell’Anno, e alla voce Giustina Ruggiero.
“Goodbye Irpinia” è stato accolto con grandi onori al quartier generale dell’ONU a New York – dove Pilla è stato in visita, ospite del giornalista Stefano Vaccara de La Voce di New York. Il romanzo è reduce da due splendide presentazioni negli States: all’History of Italian Immigration Museum di Philadelphia, a cura dell’associazione Filitalia International (Marco Circelli) e al festival letterario italiano IDEA Boston, a cura di I Am Books (Nicola Orichuia).
Il romanzo era stato inoltre inserito nell’elenco dei libri della settimana dalla prestigiosa “Società Dante Alighieri”, una delle più importanti istituzioni culturali italiane, e ha lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo.
L’opera era stata accolto alla grandissima nella prestigiosa cornice della Camera dei deputati lo scorso 10 settembre, alla presenza dell’Onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald, Deputata italiana all’estero, moderato da Gianni Lattanzio, Segretario Generale Istituto Cooperazione Paesi Esteri.
L’opera, presentata lo scorso maggio a Toronto, nel corso di Librissimi – Toronto Italian Book Festival, è disponibile alla Ubik Foggia, in tutte le librerie d’Italia e online, e rappresenta una novità assoluta in ambito editoriale: si tratta di una inchiesta-fiction con inserti giornalistici, ambientata tra Montaguto – piccolo paese del Sud Italia dove insiste la frana più vasta d’Europa, protagonista del libro – New York, Toronto e Youngstown.
Mike J. Pilla – Autore e giornalista, ha dedicato questo romanzo alla vastissima comunità italiana all’estero, di cui ha parlato nell’opera. Info su www.goodbyeirpinia.it
Dopo Toronto e la splendida accoglienza alla Camera dei Deputati, altro super palcoscenico per il romanzo di Mike J. Pilla, thriller che mescola fiction e realtà
“Goodbye Irpinia”, il primo Paper novel al mondo, sarà presentato negli Stati Uniti il prossimo venerdì 1 novembre nel corso di “IDEA BOSTON”, Festival del libro italiano nel Massachusetts. L’evento è ideato da Nicola Orichuia di “I am books”, unica libreria italo-americana negli Usa.
Mike J. Pilla condividerà il palco alle 15.20 ora locale con i giornalisti Umberto Mucci, direttore di “We the Italians”, e Stefano Salimbeni, corrispondente da Boston per testate nazionali italiane.
“Goodbye Irpinia”, libro edito da Bibliotheka Edizioni, era stato accolto alla grandissima nella prestigiosa cornice della Camera dei Deputati lo scorso 10 settembre, alla presenza dell’Onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald, Deputata italiana all’estero, Ripartizione Nord e Centro America, moderato da Gianni Lattanzio, Segretario Generale Istituto Cooperazione Paesi Esteri.
L’opera, disponibile in tutte le librerie e online, è una novità assoluta in ambito editoriale: si tratta di una inchiesta-fiction con inserti giornalistici, ambientata tra Montaguto – piccolo paese del Sud Italia dove insiste la frana più vasta d’Europa, protagonista del libro – New York, Toronto e Youngstown.
Mike J. Pilla, scrittore e giornalista, direttore di Patrimonio Italiano Tv, ha dedicato questo romanzo alla vastissima comunità irpina all’estero, di cui ha parlato nell’opera.
“Goodbye Irpinia” fu presentato in anteprima assoluta lo scorso 4 maggio in Canada, nel corso di “Librissimi – Festival del libro italiano” organizzato dal Comites di Toronto.
IDEA Boston è un festival annuale di ispirazione italiana, che celebra la letteratura, la storia, l’arte e molti altri aspetti della cultura italiana e italo-americana. L’evento di due giorni è organizzato da I AM Books, una libreria indipendente nel quartiere North End di Boston, in collaborazione con diverse organizzazioni locali. È diretto dal co-fondatore di I AM Books, Nicola Orichuia. IDEA Boston 2019 si svolgerà presso l’edificio Dante Alighieri, situato in 41 Hampshire Street, Cambridge, Massachusetts, l’1 e 2 novembre 2019.
Un’antica maledizione. Un’oscura presenza. Un paese in ostaggio. Steve Caruso, giornalista italo-canadese, viene inviato dal suo giornale a Montaguto, paesino del Sud Italia dov’è scomparso un bambino di otto anni, ritrovato l’indomani. Pochi giorni dopo, spariscono due trentenni. Nel ‘95 si persero le tracce di un altro ragazzino, Luigi Altieri. Gli indizi portano alla “Cappella Maestri”, un monumento funerario dov’è custodito l’inquietante ritratto di un ingegnere morto a Toronto. Nel frattempo, una frana mastodontica continua la sua discesa verso valle, riportando a galla una lugubre storia. Insieme al giornalista Alberto Cataldi, Steve ingaggia una corsa contro il tempo per salvare i ragazzi, col supporto di una comunità di montagutesi di Toronto e New York. I due diventeranno testimoni di una verità terribile, tenuta nascosta per secoli sotto la nuda terra. Una terra che ingoia tutto ciò che trova sul suo cammino.
MIKE J. PILLA – Biografia
Mike J. Pilla è nato a Napoli nel dicembre 1982. Giornalista e conduttore radio/televisivo, appassionato di lettura e scrittura, dirige il giornale online Montaguto.com, che sin dall’inizio ha destato grande interesse da parte della comunità montagutese all’estero, soprattutto a Toronto. Nel 2018 fonda Patrimonio Italiano Tv, la webtv degli italiani all’estero, di cui è direttore responsabile insieme al collega Luigi Liberti. Viaggia tantissimo tra Europa e America ed entra in contatto con tantissime realtà molto eterogenee tra loro, tenute insieme da quel collante fantastico che è l’italianità. Il suo romanzo thriller “Goodbye Irpinia”, dedicato a tutti gli emigrati italiani costretti a star lontani dalla propria terra, è il primo paper-novel al mondo.
Era il 2007 – esattamente dieci anni fa – quando iniziai il mio lavoro
di tesi di laurea. Dieci anni fa il mondo del giornalismo online non era
sviluppato come adesso e dunque ancora non era possibile fare delle previsioni.
Eppure, partendo da un’inchiesta di Philip Meyer sull’Economist del 24
agosto 2006 dal titolo «Who killed the newspaper?» – Chi ha ucciso il giornale?
– ho realizzato, in collaborazione con la professoressa Maria Ermelinda Di
Lieto, questa analisi dal titolo futuristico: “Webgiornalismi: dai
mediasauri ai cybernauti”.
L’autorevole settimanale londinese, infatti, parla della crisi
dell’informazione su carta stampata, che sembrerebbe ormai in via di
estinzione, citando Philip Meyer, uno dei più seri e competenti studiosi
dell’editoria americana, secondo cui entro il 2043 i quotidiani cartacei
esaleranno il loro ultimo respiro, a favore delle testate on line. Questa
premonizione ha tutta l’aria di essere una provocazione: difficile, infatti,
trovare qualche fondamento scientifico in tale affermazione.
L’attualità dell’argomento è sottolineata anche dalla ricerca effettuata
dalla Carnegie Foundation di New York, una fondazione indipendente dalla
politica che ha come scopo quello di collaborare con insegnanti, ricercatori,
politici e organizzazioni attive nell’educazione per analizzare e sviluppare
nuovi metodi che portino cambiamenti positivi nell’ambito educativo: nella
ricerca intitolata Journalism’s Crisis of Confidence, si evince come i giornali
americani perdano lettori ogni giorno che passa e questo causa a sua volta una
perdita di fiducia nei quotidiani.
Una delle cause per cui sembra che i lettori non credano più ai giornali e
di fatto se ne allontanano, secondo il Pew Research for the People and the
Press Center, sarebbe l’alta concentrazione della proprietà dei media negli
States. Basti pensare, infatti, che al giorno d’oggi solo sei grandi gruppi
(Murdoch, GE, Time Warner, Disney, Viacom e Bertelsman) controllano la
stragrande maggioranza dei canali d’informazione. In secondo luogo, l’eccesso
di informazione. Nel 2000, secondo le stime dell’università di Berkeley, sono
stati prodotti due quintilioni di bytes informazionali. Tanta informazione,
ovviamente, scoraggia. Da qui, l’idea lanciata dall’Economist: differenziare il
prodotto. Produrre un giornale tradizionale e uno per il web. Come a dire:
perdere lettori da un lato e guadagnarli dall’altro.
Un po’ come proposto anche dall’editore del New York Times, Arthur
Sulzberger Jr., che al giornale israeliano “Haaretz” ha dichiarato: “Non so
davvero se fra cinque anni stamperemo ancora il Times e volete sapere una cosa?
Neanche me ne importa. La cosa fondamentale – ha spiegato – è concentrarsi su
quale sia il modo migliore per governare la transizione dalla carta stampata a
Internet. La rete è un posto meraviglioso e su questo terreno noi siamo davanti
a tutti”.
Che sia anche questa una provocazione o meno, non importa. Il concetto,
chiaro, semplice e conciso, è questo: bisogna trovare nuove forme di sviluppo
di trasmissione dell’informazione. Non importa con quale supporto si andrà
avanti, la prospettiva fondamentale è che si continui a fornire informazione.
In sostanza, si perdono lettori da un lato e se ne guadagnano dall’altro.
Di fatto, dunque, il giornalismo tradizionale trova nuove forme di sviluppo.
Si reinventa. Si trasforma. E proprio per questo, sembra difficile che possa
morire. Di fatto, la morte del quotidiano cartaceo sarebbe dovuta avvenire già
molto tempo prima, con l’avvento di radio e televisione. E invece, il giornale
gode comunque ancora oggi di buona salute.
PRIMA PARTE – La prima parte di questo lavoro sarà
incentrata su tre tipi d’analisi: storica, linguistica e sociologica. In primo
luogo, parleremo delle strategie di produzione e diffusione del giornale e
della sua funzione sociale. Per tale analisi si sono presi in considerazione
principalmente i testi Professione giornalista di Alberto Papuzzi, Mediaevo di
Mario Morcellini, Multigiornalismi a cura di Mario Morcellini e Geraldina
Roberti.
Parleremo poi dei cambiamenti degli stili di distribuzione in Italia,
analizzando i nuovi criteri di impaginazione dei giornali cartacei e dei
web-giornali, spostando poi la nostra attenzione sui nuovi scenari di fruizione
legati anche alle differenze e analogie tra giornali tradizionali e quelli on
line. Ci avvarremo di testi quali Teorie delle comunicazioni di massa di Mauro
Wolf, Le scienze della comunicazione, Lezioni di comunicazione, Mediaevo e
Torri Crollanti di Mario Morcellini, Homo Tecnologicus di Giuseppe Longo,
Storia della società dell’informazione di Armand Mattelart.
Proseguiremo poi su una linea d’impostazione incentrata su un’analisi di
tipo linguistico, con una premessa sulla “retorica” giornalistica tra vecchi e
nuovi media. Cercheremo di capire come sia cambiato il modo di scrivere e quali
differenze intercorrano tra lettori di giornali tradizionali e di quelli sul
web. Questa analisi si baserà essenzialmente su Retorica antica di Roland
Barthes, Le scienze della comunicazione, Lezioni di comunicazione e Torri
Crollanti di Mario Morcellini, Storia della società dell’informazione di Armand
Mattelart e Cattive notizie di Michele Loporcaro.
SECONDA PARTE – Nella seconda parte non mancheranno
interviste realizzate ai direttori di alcune grandi testate webgiornalistiche
italiane: Giuseppe Smorto, direttore di Repubblica.it, Diego Antonelli di Gazzetta.it,
Marco Pratellesi di Corriere.it, Anna Masera di Lastampa.it, Andrea Riffeser
Monti di Quotidiano.net, Boris Bianchieri, presidente della Fieg e Nicki
Grauso, presidente del Gruppo editoriale Grauso, il primo in Italia ad
approdare in Rete con L’Unione Sarda. Analizzeremo poi i casi di studio,
esaminando testate giornalistiche cartacee e on line nazionali e locali. I casi
in esame saranno La Repubblica, Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello
Sport. Parleremo dell’Unione Sarda, primo quotidiano in Italia ad avere
un’edizione sul web, e di Affari Italiani, il primo quotidiano on line.
CONCLUSIONI – Per concludere, infine, ci occuperemo
dell’evoluzione delle figure professionali, analizzando le nuove competenze dei
futuri giornalisti che dovranno cimentarsi, ovviamente, anche con il web.