La bella intervista di The Wam: “Una Tv sui talenti italiani nel mondo: così ho stregato gli Usa”

Di seguito, lo splendido articolo a firma di Andrea Fantucchio per The Wam che racconta di me, di Patrimonio Italiano TV​, di Montaguto.com, dei miei romanzi e dei miei progetti in cantiere.

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L’emittente di Michele Pilla, fra tv tradizionale e Skype, ha conquistato l’interesse delle istituzioni americane con le storie sugli italiani nel mondo

Una tv sugli italiani nel mondo che ha conquistato le comunità italoamericane negli Usa. Un tg in dialetto internazionale. Alle spalle lo stesso poliedrico personaggio: il giornalista Michele Pilla, 36 anni, napoletano di nascita, ma cittadino del mondo. Patrimonio Italiano Tv è nata nel 2018, ma ha già raccolto migliaia di appassionati. E storie di chi, nel mondo, realizza imprese straordinarie e non ha dimenticato l’Italia. Patrimonio italiano Tv, fondata da Pilla e dal giornalista Luigi Liberti, è stata anche insignita del prestigioso “Citation dal Borough di Brooklyn”, nell’ambito dell’Italian American heritage culture monthThe Wam ha intervistato proprio Michele Pilla.

Michele Pilla: tv sugli italiani nel mondo
Michele Pilla fra gli italiani

Michele, Patrimonio italiano tv è arrivata dopo l’esperienza del tg in dialetto partito dal paesino irpino di Montaguto. Cos’era?

“Nel 2006, con due amici, volevamo raccontare feste e sagre con foto e video. Sono nato a Napoli, ma ho origini montagutesi e un forte legame col paese irpino. Allora abbiamo iniziato a sperimentare lì alcuni servizi in dialetto. Poi mi è venuto in mente: facciamo un tg tutto in dialetto. Il progetto è convogliato nel sito Montaguto.com. La risposta è stata eccezionale. E ha attirato anche i complimenti del direttore dell’ex direttore Rai, Biagio Agnes. Mi ha detto: raccontare notizie a Roma è facile, farlo in un paesino è davvero giornalismo”. (Qui il sito di Michele con tanti interessanti progetti e curiosità)

Attirate anche l’attenzione delle emittenti nazionali. Cosa accade poi?

“Un montagutese all’estero, uno dei tanti che ci seguiva, lancia il suggerimento: fatelo in inglese. Noi ci stiamo: nasce il primo tg degli italiani all’estero in dialetto internazionale. Riceviamo il premio dell’associazione Amici di Totò. Il sito cresce e iniziamo a coinvolgere decine di persone. Ci inviano storie dal mondo. Ci parlano di loro e il progetto cresce ancora”.

E così arriva Patrimonio italiano Tv: di cosa parliamo?

“Il progetto, sviluppato con il collega Luigi Liberti, è semplice: ci occupiamo solo di italiani nel mondo. Non ne parla nessuno. O, almeno, nessuno lo fa in modo continuo e strutturato. Noi invece abbiamo rubriche fisse: come le interviste via Skype agli italiani all’estero il martedì sera: il formati si chiama “Italian Heritage”. C’è poi un programma sui consolati. Oltre all’area dedicata alle news con il notiziario “L’Italia nel mondo”. (Leggi quest’interessante approfondimento sul futuro delle tv: saranno tutte streaming)

Quali sono gli obiettivi della tua tv?

“Far conoscere gli italiani nel mondo che si sono affermati grazie alle proprie professioni. Individuare l’evoluzione di cultura e tradizioni italiane all’estero. Tenere unite le tante comunità di paesani italiani dislocati per il mondo. Un pezzo di Italia che, pur andando via fisicamente, non si è mai davvero allontano”. (Se trovi questo articolo interessante, segui la pagina facebook di The Wam. A te costa un attimo, ma ci farebbe crescere molto).

Tutto questo occuperebbe la vita di almeno dieci persone, ma tu hai fatto di più: ora, dopo il progetto sugli italiani nel mondo, ti sei dato alla scrittura. Ed ecco nascere la paper novel: di che parliamo?

“Un genere tutto mio. C’è una pagina di giornale, paper appunto, all’inizio di ogni capitolo. Il thriller, Goodbye Montaguto, si snoda fra il paesino irpino e gli Stati Uniti. Un giornalista americano è inviato in Irpinia per un’inchiesta sulla frana che ha fatto tremare il paese. E che, fra l’altro, ora si è rimessa in moto. Il racconto è poi incentrato anche sulla misteriosa sparizione di un bambino”.

Nei tuoi progetti c’è sempre un’anima glocal: perché?

“Ritengo che puoi allontanare la persona dal paese, ma non il paese dalla persona. Ora abbiamo creato dei premi sull’italianità: “Patrimonio Italiano Awards”. Vorremmo portarli in giro per l’Europa come manifestazione itinerante. Crediamo nella forza del brand Italia e vogliamo sostenerlo ovunque”.

michelepilla